Sembra quasi un dato di fatto: le feste si avvicinano e i sensi di colpa si amplificano! Come se l'effetto traumatico culturale del sentire ripetuta all'infinito la frase "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi" causi uno shock ad effetto ritardato sulla nostra mente. Ed è una cosa credo del tutto italiana.
Il Natale sembra creato apposta per 2 motivi:
- per lo shopping
- per i sensi di colpa
Nessuno oramai sa più il vero significato del Natale... ma le musichette dei centri commercili, anche di quelli in paesi dove il Cristianesimo è ben lontano dall'essere una religione di stato, ipnotizzano gli ignari acquirenti che si ritrovano con le buste piene e le tasche vuote, a dispetto della crisi economica mondiale.
Inoltre ci sentiamo costretti a riprendere i contatti con tutti, anche con chi non sentiamo ne vediamo da anni. Ci sentiamo colpevoli per avere una vita nostra, delle esigenze che non coincidono con quelle di chi ci sta accanto, dei ritmi che non lasciano spazio ai socialnetwork diversi da facebook.
Peggio ancora quando le 2 cose si combinano e acquistiamo regali per farci perdonare di essere distanti. Vita da expat...